venerdì 23 marzo 2007

RACCONTANO CHE....

.. "Raccontano che un giorno si riunirono in un luogo
della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini.
Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la
pazzia, come sempre un po' folle propose:
"Giochiamo a nascondino!"
L'interesse alzò un sopracciglio e la curiosità senza
potersi contenere chiese:
"A nascondino? Di che si tratta?"
"E' un gioco, - spiegò la pazzia - in cui io mi copro
gli occhi e mi metto a contare fino a 1000000 mentre
voi vi nascondete e, quando avrò terminato di contare,
il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per
continuare il gioco."
L'entusiasmo si mise a ballare, accompagnato
dall'euforia. L'allegria fece tanti salti che finì per
convincere il dubbio e persino l'apatia alla quale non
interessava mai niente... Però non tutti vollero
partecipare. La verità preferì non nascondersi.
Perché, se poi alla fine tutti la scoprono? La
superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in
fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata
una sua idea) e la codardia preferì non arrischiarsi.
"Uno, due, tre..." - cominciò a contare la pazzia.
La prima a nascondersi fu la pigrizia che si lasciò
cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso.
La fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra
del trionfo che con le proprie forze era riuscito a
salire sulla cima dell'albero più alto. La generosità
quasi non riusciva a nascondersi.
Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per
qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino?
Ideale per la bellezza. Le fronde di un albero?
Perfetto per la timidezza. Le ali di una farfalla? Il
migliore per la voluttà. Una folata di vento?
Magnifico per la libertà.
Così la generosità finì per nascondersi in un raggio
di sole. L'egoismo, al contrario trovò subito un buon
nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per se'.
La menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è
vero, si nascose dietro l'arcobaleno). La passione e
il desiderio al centro dei vulcani. L'oblio... non mi
ricordo... dove? Quando la pazzia arrivò a contare
999999 l'amore non aveva ancora trovato un posto ove
nascondersi poiché li trovava tutti occupati, finché
scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di
nascondersi tra i suoi fiori.
"Un milione!" - contò la pazzia. E cominciò a cercare.
La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi
da una pietra. Poi udì la fede, che stava discutendo
con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la
passione e il desiderio dal fondo dei vulcani. Per
caso trovò l'invidia e poté dedurre dove fosse il trionfo.
L'egoismo non riuscì a trovarlo. Era fuggito dal suo
nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di
vespe. Dopo tanto camminare, la pazzia ebbe sete e nel
raggiungere il lago scoprì la bellezza. Con il dubbio
le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto
su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato
nascondersi. Alla fine trovò un po' tutti: il talento
nell'erba fresca, l'angoscia in una grotta buia, la
menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'oblio che si
era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l'amore non le appariva da nessuna parte. La
pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra,
sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per
vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a
muoverne i rami.. Quando, all'improvviso, si udì un
grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi
dell'amore...! La pazzia non sapeva più che cosa fare
per discolparsi; pianse, pregò, implorò, domandò
perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata
la sua guida. Da allora, da quando per la prima volta
si giocò a nascondino sulla terra, l'amore è cieco e
la pazzia sempre lo accompagna."

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